Il bosco di San Pedrino
IL BOSCO DI SAN PEDRINO
Premetto che nel gennaio 2022 Legambiente ha presentato un ricorso avanti al TAR della Lombardia contro la delibera di giunta che ha autorizzato nell’ottobre del 2021 l’abbattimento del bosco di San Pedrino. Il ricorso è ancora pendente. Al fine di evitare di andare in tribunale in una riunione di un anno e mezzo fa, in Municipio e alla presenza dei rispettivi legali, Legambiente aveva ottenuto dall’allora Sindaco Lorenzini un impegno a sostenere presso la proprietà una proposta di accordo. In tale proposta, presentata via pec nel marzo 2023, si illustrava un possibile ripristino del bosco abbattuto nel 2021.
Veniamo ora al Consiglio Comunale del 30 settembre scorso, in cui il gruppo Cittadini di Paullo ha chiesto al Sindaco cosa ne è stato di questa proposta. Il Sindaco ha letto un documento in cui non si dava nessuna risposta alle nostre domande. Non solo, tra le molte affermazioni discutibili troviamo quella in cui si chiama in causa una ripresa aerea di Google Earth “da cui si evince che fino all’ottobre 2012 la maggior parte delle aree erano ancora coltivate e del bosco non vi era alcuna traccia”. Ci sembra che il Sindaco non conosca adeguatamente i fatti di cui sta parlando, e neanche la relativa documentazione. Già il perito della proprietà, a suo tempo, nell’autunno del 2021, aveva certificato che il bosco aveva “almeno 10 anni”, quindi risaliva almeno al 2011. In ogni caso l’area non era coltivata da molto prima del 2012 e certo almeno dal 2005, anno in cui è stato spostato verso ovest il tracciato della roggia Codogna; si veda in proposito il progetto depositato presso il Consorzio Muzza e credo anche in Comune.
Ma al di là di questo, il fatto a mio parere grave è che il Sindaco si permetta di affermare che nel 2021 in DD1 non esisteva nessun bosco, quando siamo ancora in attesa di un pronunciamento del giudice sulla questione. E non credo che il giudice prenderà in considerazioni le riprese di Google Earth, bensì considererà le perizie agronomiche disponibili, firmate e datate, nonché il fatto che il DD1 contiene al proprio interno un’area protetta, illegalmente abbattuta con tanto di verbale della forestale. C’è un decreto legge del 2018 che definisce dimensioni, età e copertura arborea per cui un’area debba essere definita bosco e la legge in Italia la fanno rispettare i tribunali, non i sindaci e neanche gli americani di Google Earth.
https://youtu.be/9-QQDrmkaFw