UN ANNO DI EMERGENZE AMBIENTALI
Era il 17 gennaio quando si ebbe l’evidenza di un grave sversamento nella roggia Muzzetta. Prima alcuni cittadini avvistarono acque torbide, quasi nere, poi fu denunciata la moria dei pesci, che è continuata per giorni e giorni: quintali di carpe, barbi, cavedani, siluri. I corpi dei pesci morti rimasero settimane nel canale, erano troppo grossi e pesanti perché lo scarso battente idrico invernale li trascinasse giù lungo la corrente.
Attivata dalla polizia comunale ARPA fece un primo intervento, ma senza prelevare campioni d’acqua, non lo ritenne necessario. Poi, in seguito a una segnalazione dei cittadini, fece un secondo intervento per prelevare le carcasse di alcuni pesci e stabilirne le cause di morte. Il 29 gennaio la società Habitat 2.0, per conto della proprietà della roggia Muzzetta, prelevò tutte le carcasse dei pesci per lo smaltimento; questo è un estratto del verbale dell’intervento:
La moria dell’ittiofauna è avvenuta in condizioni di battente idrico elevato e flusso continuo, non essendo quindi imputabile a situazioni di anossia del mezzo acquoso derivanti da riduzioni di flusso o da battente idrico ridotto o comunque inadeguato alla presenza del quantitativo di ittiofauna rinvenuta. Si segnala che in prossimità di ponti e tratti tombinati il personale deputato al recupero ha riscontrato un forte odore riconducibile a composti chimici di carattere industriale, non potendo di fatto procedere ad ispezionare un tratto tombinato lungo svariati metri a causa di bruciore a livello dell’apparato respiratorio ed agli occhi.
Ciononostante le analisi delle carcasse furono negative, la moria, che ha coinvolto un tratto lunghissimo della roggia, sicuramente oltre Cervignano D’Adda, con un numero di quintali di pesci morti difficile da quantificare, non ha trovato a tuttoggi una spiegazione. L’assessore all’ambiente Meazza, per conto del Comune di Paullo, ha presentato un esposto in Procura, ma anche di questo non si è più saputo nulla, almeno a livello di opinione pubblica.
In giugno purtroppo la moria di pesci in Muzzetta si ripresentò. Però stavolta alcuni cittadini non persero tempo, il giorno stesso in cui i pesci cominciavano a scendere moribondi lungo la corrente, prelevarono un campione d’acqua per le analisi con la presenza del Comandante Galloni e di un agente della Polizia Municipale. ARPA purtroppo scartò il campione come non conforme al protocollo. Anche in questa seconda occasione, nonostante la prontezza di cittadini e vigili, non furono stabilite le cause della moria.
In piena estate fu la volta dell’incidente in Cambrex. Nella notte del 26 agosto, si verificò un incidente nella grande azienda farmaceutica che domina il paese entrando dalla vecchia paullese. L’imprevista fuoruscita dagli impianti di una soluzione a base di ammoniaca fece scattare l’allarme con addirittura un intervento dei vigili del fuoco. Fu ricoverato un operaio, che fortunatamente non riportò conseguenze di rilievo. In questa occasione tutti noi Paullesi abbiamo dovuto ricordarci che Cambrex è un’azienda inserita nell’Inventario Seveso D.Lgs. 105/2015, per cui esiste un piano di evacuazione della popolazione che dovrebbe essere noto a tutti i cittadini.
Fra l’altro, in un’ampia area circostante la zona industriale i cittadini residenti sono spesso disturbati da esalazioni maleodoranti. E’ un problema antico che non è mai stato risolto. Il Comune sostiene che la qualità dell’aria a Paullo rispetti i parametri di legge, ma di fatto i cittadini si lamentano da sempre per i cattivi odori, che magari non sono legati a sostanze pericolose per la salute, ma che senz’altro riducono la qualità della vita e il valore delle abitazioni. A questi odori, sembra di natura industriale, si aggiungono altre puzze provenienti dalla presenza di allevamenti intensivi che, soprattutto nelle sere d’estate, ammorbano l’aria sul lato est del paese.
E arriviamo così ai giorni nostri, a dicembre, quando viene segnalato da alcuni cittadini lo scarico di acqua di fogna in Muzza all’altezza del vecchio depuratore. L’articolo sul Cittadino di Lodi è del 27 dicembre. Nel pomeriggio il Comandante Cioni fa un sopralluogo, segnala il problema al CAP (Consorzio Acqua Potabile), ma sembra non venga fatta alcuna segnalazione ad ARPA, nonostante il reato ambientale fosse lì da vedere. ARPA interviene due giorni dopo, non prima, dopo una segnalazione fatta ancora dai cittadini alle 11:30 della stessa mattina di domenica 29. A quel punto i lavori del CAP si intensificano, ma è solo con l’inizio del nuovo anno che la situazione ritorna alla normalità. Si fa per dire, dato che la riva sinistra della Muzza risulta inquinata da sostanze di fogna per un lungo tratto.
Ci chiediamo se quanto successo non debba portare a una segnalazione in Procura da parte dell’attuale assessore all’ambiente, dottor Badinjki, come fece a inizio anno il dottor Meazza per la Muzzetta, in modo che eventuali indagini possano definire le responsabilità. Ma oltre a questo, ci chiediamo anche perché anni fa, nonostante Paullo fosse stato uno dei primi comuni a dotarsi di un depuratore, si sia deciso di dismettere l’impianto esistente e di inviare i reflui fognari al depuratore di Settala, a Nord di qualche chilometro rispetto a Paullo, con la necessità di tubazioni in pressione per sollevare il flusso fognario di qualche metro (la pianura paullese scende di quota di un metro al chilometro andando verso il Po). Anche perché nel caso in cui, in futuro, le acque in ingresso alle pompe dovessero aumentare oltre la portata delle tubazioni verso Settala, aumentare il numero delle pompe, come è stato fatto ora, non servirà a nulla.
La rassegna ora conclusa evidenzia come Paullo sia in una situazione ambientale molto delicata, in cui è sempre possibile un incidente che mette a rischio la tenuta del territorio. Passeggiare lungo la Muzza è piacevole, ma bisogna sempre ricordare che Paullo non coincide con quelle “cartoline” che vediamo spesso su facebook. Insomma, è importante che i cittadini siano attenti a ciò che vedono o sentano e che, nel caso, intervengano in prima persona, come peraltro quest’anno è stato fatto in più occasioni.
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