ARROGANZA O MEDIOCRITA’?
Per la prima volta nella storia amministrativa di Paullo una minoranza guida il Comune. Con il consenso di appena il 29% dei votanti, corrispondente a poco più del 18% degli aventi diritto, la giunta dovrebbe tenere in giusta considerazione tutti quei gruppi consiliari che, nel loro insieme, rappresentano la stragrande maggioranza della comunità paullese. Invece, anche lunedì 29.07.24, nel secondo consiglio comunale del mandato, il sindaco Gianolli e la sua lista hanno dimostrato di non avere alcuna consapevolezza di rappresentare una minoranza.
Anzitutto l’arroganza. Nel corso del Consiglio abbiamo assistito a un Sindaco che pretende di approvare gli equilibri di bilancio senza spiegare lo stato deficitario di SPM, società interamente controllata dal comune. Come ben evidenziato dalla relazione del revisore dei conti la società è in grave perdita, ma ad oggi non possiamo ancora leggere il bilancio al 31.12.2023, che risulta approvato solo una settimana fa, il 25.07.2024. D’altra parte, il dottor Luigi Gianolli, amministratore unico di SPM dal 2016 a maggio 2024, non ha esibito i dati sullo stato economico di SPM durante la recente campagna elettorale, come invece sarebbe stato opportuno per un candidato sindaco, mentre è certo che in questi ultimi anni è in corso una crisi di gestione e di capacità organizzativa che va ben oltre il periodo Covid e coinvolge pesantemente non solo il 2023, ma anche il 2024.
Nello stesso consiglio con un artificio burocratico esposto dal Segretario comunale e avvallato dal Sindaco si è impedita la discussione sull’interrogazione presentata dal nostro gruppo e avente per oggetto “Variante DD1 – Santa Maria Mazzarello”. Perché non discutere di urbanistica in modo trasparente? Perché non parlare apertamente dell’abbattimento del bosco di S.Pedrino, su cui pendono ricorsi giudiziari?
In ogni caso abbiamo già chiesto tutta la documentazione inerente ai punti suddetti e, in particolare, vogliamo poter leggere urgentemente il bilancio 2023 di SPM.
In secondo luogo la mediocrità. La risposta del sindaco all’interrogazione sullo stato della RSA per anziani e fragili è stata deludente. Nessuna spiegazione sugli ultimi 3 anni di incertezza totale e di gare fallite, con l’eccezione del periodo Covid. Nessuna autocritica sul fatto di aver insistito con il gestore sugli affitti alti anziché sugli investimenti e il potenziamento dei servizi e della capienza. Addirittura, da “esperto di lavori pubblici”, delega che si è tenuta per sé, il Sindaco Gianolli ha affermato che i problemi di manutenzione della struttura sono limitati alla rottura di un tubo. Al contrario, sappiamo che c’è il deterioramento di parte del piano terra dovuto a infiltrazioni consistenti e trascurate che hanno intaccato pesantemente gli intonaci e gli impianti. Si è chiesto altro tempo per studiare ciò che già dovrebbe essere chiaro ed evidente. L’unico fatto nuovo è che finalmente ci si è accorti della rilevanza di questa struttura per gli anziani e i fragili di Paullo.
Infine, la comunicazione del sindaco sulla mancanza dei medici di famiglia è stata poco convincente. L’ambulatorio temporaneo presso il distretto sanitario di via Mazzini, che deve supplire ai due medici mancanti, prevede ad agosto una presenza minima: poche ore e un buco per tutta la settimana di ferragosto, quando si sa che tra i 2500 pazienti scoperti ci sono molti anziani soli. Il calendario va ampliato subito.
Sorprende che non ci si accorga che la dirigenza ASST e di distretto manca di risultati. La dirigente di distretto, dal 01.01.24 anche responsabile dei medici di famiglia, in questi ultimi 2 anni come Direttore di distretto non ha rimpiazzato neanche uno degli specialisti degli ambulatori. Girando per il distretto sanitario risulta evidente che la sanità pubblica a Paullo è arrivata al minimo storico. Non è accettabile il proliferare delle sole strutture private e di un sistema in cui si cura senza liste di attesa solo chi mette mano al portafoglio. Ci sono le responsabilità indubbie dei governi nazionali che si succedono e le colpe consistenti di Regione Lombardia, ma il sindaco deve agire come autorità sanitaria locale con continuità e sull’insieme dei problemi.
Tutto il consiglio comunale deve lavorare per dare una mano alla “rinascita” della sanità pubblica paullese. Se si riconosce che questo è l’obiettivo diamoci da fare senza perdere altro tempo.