Libertà è partecipazione 

Libertà è partecipazione 

Così recitava Gaber. Oggi, questa frase assume un significato ancora più importante se si guarda alla situazione creatasi nel democratico e aperto Comune di Paullo.

I fatti:

– giugno 2024 viene eletta la Consigliera Bellavita Alice, membro della lista Cittadini di Paullo, lista che, per poche centinaia di voti di scarto, si trova attualmente all’opposizione.

– Nel mese di luglio viene convocato un Consiglio Comunale e Alice Bellavita si trova a parecchi chilometri di distanza; chiede, di conseguenza, di potersi collegare da remoto per esercitare il suo diritto/dovere di voto e di portavoce di una minoranza più che numerosa. La richiesta viene respinta in quanto questa modalità non è prevista dal regolamento del Consiglio Comunale.

Si possono cambiare ed integrare i regolamenti? Sì, ed alcuni comuni italiani l’hanno già fatto giacché questa possibilità è prevista e regolamentata.

L’amministrazione comunale dovrebbe attivarsi e celermente a farlo, anche perché, dettaglio di non poco conto, Alice Bellavita ha difficoltà a deambulare senza accompagnatore: potrebbe, in futuro, avere ancora delle difficoltà o degli impedimenti che non le permetterebbero di partecipare al consiglio comunale in presenza.

L’ennesimo articolo sulla inclusione dei disabili? No, semplicemente uno spunto di riflessione dal quale partire puntando al faro della partecipazione che, proprio come indicato da Gaber, è il significato intrinseco della libertà e aggiungo, dell’uguaglianza: non apportare modifiche al suddetto regolamento corrisponderebbe a non essere predisposti all’attenzione, all’ascolto e questo non è un bene per un paese che si reputa civile e democratico, non lo è mai quando non si dà voce ad ogni singolo membro della comunità che si è chiamati a rappresentare.

Va garantito il diritto a partecipare, indipendentemente da spazi, luoghi, abilità motorie, condizioni fisiche temporanee, ad ogni singolo membro del consiglio comunale, sia esso consigliere di maggioranza o minoranza, intervenendo sul regolamento del consiglio comunale e mettendo in campo tutti gli ausili informatici a disposizione, che ci sono, esistono. Tutto fattibile e non con tempi biblici.

Abbattere le barriere è fattibile, basta volerlo.

Marisol